Nibali: è così che vince un uomo

Soffrendo, non arrendendosi, lottando, stringendo i denti e poi, arrivando ai limiti. Stiamo parlando di Nibali? Di ciclismo? Di Sport? Non solo…

In Olanda, Nibali sembrava il vincitore predestinato.

Lui, uno dei ciclisti del secolo, l’unico fuoriclasse delle grandi corse a tappe in campo nella corsa rosa 2016 pareva di fronte ad una serie di prospettive, più che avversari temibili.

Poi, giorno dopo giorno, tappa dopo tappa, tutto è sembrato incepparsi. La pedalata non sempre tonda, una incertezza a volte pesante, negli occhi e nelle gambe. Si è arrivati così, alla penultima settimana, nonostante tutto fiduciosi ma poi Vincenzo, alla prova dei fatti, ha cominciato a perdere.

Ci provava. Attaccava, ma poi lasciava ruote, e strada, fino al tracollo della crono che l’ha portato a due tappe dalla fine ad oltre 4 minuti da avversari che nel frattempo si erano dimostrati temibili. 

In molti, avevamo detto Vincenzo, grazie lo stesso. Sbagliando...

In quei giorni c’erano troppi fantasmi, nella mente di Nibali. Gli stessi fantasmi che un campione deve sconfiggere, perché non bastano le gambe, bisogna essere grandi anche nella testa.

Le ultime tappe, erano quelle delle grandi montagne. Nomi grandi, come il ciclismo delle leggende. E lì  l’uomo Nibali, prima del corridore, ha capito di non avere nulla da perdere, come non aveva nulla da dimostrare, perché la gente aveva imparato ad amarlo a prescindere.

Le grandi montagne, come al solito, hanno saputo rendere gigante un uomo piccolo, reso immenso dalla sua classe.

L’uomo Nibali, in quei due giorni, ha fatto vedere come si vive, non solo come un campione corre in bicicletta .

E così questo Giro, che pure ci sembrava all’inizio banale, lo ammettiamo, ci ha mostrato qualcosa di grande, e non solo Vincenzo, anche tante altre magnifiche sfumature umane, che nei prossimi giorni, aspettando il Tour, saranno da raccontare.

Insomma, il ciclismo, quando lascia cose da raccontare e non semplici scientifiche frullate, è lo sport più bello del mondo.