Vuelta, bel ciclismo e bella Italia
Ipotesi di bel ciclismo. Facciamo che un po’ i superman hanno perso smalto, ad un mese dal Tour. E facciamo che Quintana, finalmente, si ricordi di essere giovane e colombiano, cioè attacchi, salite e fantasia e non tattica, tattica e non solo tattica. E facciamo che Valverde si senta un po’ spompato e anche per questo con poco da perdere, e che quindi ci dia dentro all’inizio. E facciamo che i nostri due, Vincenzo e il ragazzino, continuino ad essere loro, e Purito torni quello della Vuelta, e poi Van Garderen e Rolland e Pozzovivo ci provino a muovere un passo verso il podio, sarebbe una grande corsa, no? E a proposito di bella Italia, Fabio ha…

Fabio ha la stessa età di Quintana, anche se non sembra. Il colombiano è posato, maturo, magari tecnicamente meno fragile. I giri che ha vinto li ha ottenuti con uno scatto solo. I piazzamenti provandoci, non credendoci fino in fondo. Aru invece le sue corse, quelle che ancora non è riuscito a vincere, le ha sofferte fino in fondo. Ha vinto, ha perso, ha gioito e ha pianto. Ci ha provato oltre ogni prudenza e oltre ogni scelta tattica. Ora si dice pronto a vincere. L’esperienza e la saggezza ci farebbero dire che magari anche no, ci vuole tempo ancora, perché sembra un po’ troppo immaturo, nel fisico, come lo era Nibali alla sua età, ma sicuramente con iul cuore è capace di arrivare oltre i suoi limiti fisici, e questo è importante, è la base per poter stupire. E sappiamo quanto serva ora a questo ciclismo senz'anima essere stupito da qualcosa. Nibali, avrebbe bisogno invece di vincere. Perché questa annata non torna. Non basta un campionato e una tappa del Tour ad uno che l’anno prima l’ha stravinto, il Tour. Vincenzo è mancato in primavera, sarebbe bastata la Liegi, perché Liegi potrebbe essere la sua corsa, anzi lo era già stata, non ci fosse stato un fenomeno (un po’ troppo fenomeno) Iglinskij nell’edizione 2012. Qualcosa non è tornato, quest’anno, d’altra parte l’annata scorsa è andata troppo dritta perché dopo non ne venisse fuori una storta dopo. Cicli della vita e del ciclismo… Sarebbe bello Nibali vincesse, vedremo, certo ci vorrebbe uno squalo più squalo e un inglese e un colombiano un po’ decrescenti rispetto al Tour, i trend francesi lo direbbero possibile. Vedremo. E poi, stando agli italiani, Pozzovivo, che meriterebbe di salire su un podio solo per la forza con cui è risalito in bici. Forse non ci riuscirà, ma lottare sa lottare e molte tappe sono le sue. Bennati, Visconti, il tornante De Marchi potrebbero dar la caccia ad una tappa. Non ci sarà Giampaolo Caruso, la Katusha sì, ma quella è un’altra storia. Retroattiva…