Nibali e Aru: 11 secondi di tranquillità

La seconda tappa del Tour in casa Astana ha parlato chiaro, con un Nibali che rispetta le consegne e scorta Fabio Aru fino alla volata finale, sulle ruote dei big. Poi lo squalo molla e Aru tiene bene, secondo i ruoli.

Un grande Sagan e il suo ciclismo fatto di spensieratezza, umiltà e classe. Un Contador e un Port sfortunati, che iniziano a perdere i secondi. E gli altri favoriti che fanno quello che devono, senza tentennamenti. Froome frulla, Quintana  segue senza sforzo apparente. E bene anche i nostri, in azzurro.

La rampa finale era insidiosa, Nibali ha dichiarato che avrebbe scortato Aru fino alla fine, e così ha fatto. Poi ha mollato, perché quello di dover stare attaccato al secondo ai favoriti non è il suo ruolo. Adesso è a una manciata di secondi da Froome, in una classifica che alla fine conterà i minuti. Vincenzo è anche ad uno sforzo in meno nelle gambe, preservate, cosa importante per lui che ha l’handicap del Giro.

Aru da parte sua ha fatto vedere che è lì e sta lì, senza tentennamenti.

Il Tour quando arriveranno le montagne, con un Contador rimesso, diventerà ancora più spettacolare, con un personaggio come lo spagnolo che potrà agire da libero, visto che parte con un distacco. Vedremo che sarà, certo la coppia dell’Astana è in grado di giocarsela, con un Nibali che può mettere sotto pressione i capitani solitari, magari affiancando il pistolero nelle scorribande, ed un Aru in grado di aspettare e condividere le responsabilità, con in più la certezza di un uomo al suo fianco leale.

Per ora, insomma, tutto ok. Forza azzurri.