Aru-Nibali: c’è solo un capitano

Il dubbio su chi comandava, nel caso ci fosse, si è risolto subito e come si doveva: sulla strada. Nibali ieri sulle prime salite si è tirato indietro per forma e convinzione, e Aru si è mostrato in crescita rispetto al Delfinato. L’Astana quindi da ieri ha un solo capitano, Aru, e un aiutante d’eccezione, che salendo di condizione verso Rio verrà presto utile, eccome, anche perchè il podio per Fabio è possibile.

Ieri prime montagne, con un Nibali che ha da subito, tranquillamente, tirato i remi in barca, mostrando sul campo che un dualismo feroce in casa Astana, per forza di cose non c'è.

Il capitano sarà Fabio Aru, l’unico in grado di tenere il passo dei migliori, ora messo in classifica ottavo al pari del duo strafavorito Froome-Quintana. Il massiccio centrale insomma ha già dato diversi verdetti, fra i quali anche la resa alla sfortuna di Contador, ma attenzione che il pistolero sa inventare e ha il coraggio di cercare l’impossibile.

Assegnando secondo logica i primi due posti ai più esperti, Fabio è in grado di puntare ad un terzo che al debutto di Tour varrebbe tanto in prospettiva.

Certo, lascia un po’ perplessi l’assenza di compagni di squadra. Sì, probabilmente più avanti ci sarà Nibali a supportarlo, ma basterà?

Difficile dirlo. Per adesso il buono è che Fabio sembra in crescita fisica e di condizione, su un arrivo comunque non del tutto adatto a lui, che si sa predilige misurarsi sulla fatica.

Aspettiamo dunque le prossime mosse del capitano unico, perché le montagne vere cominciano ad essere vicine, con le risposte connesse.