Il Tour di Nibali? Spensieratezza e follia…
Ma quando mai al Tour si è visto un campione divertirsi così? Entrare in ogni fuga, anche le più assurde come quella di ieri. Un modo meno drammatico di interpretare lo sport, una boccata d’ossigeno di cui forse il ciclismo avrebbe bisogno.

Che ci faceva ieri Nibali in fuga con Sagan? La risposta non può essere ne’ tecnica ne’ tattica, ma semplicemente che si stava divertendo. “Il mio sarà un Tour spensierato” aveva detto. Più di così…
Vincenzo per il mese di luglio poteva scegliere se seguire la preparazione per Rio a casa, con le comparsate nelle corse collaterali alla Grand Boucle, o andare in Francia, provando ad essere utile e finalmente divertirsi in una corsa che non doveva per forza vincere.
Ha scelto la Francia, dove sta seguendo tabelle sì rigide, ma che lasciano un buon spazio alla fantasia e alla follia. Un modo nuovo di intendere il Tour, che si contrappone all’isteria di chi deve puntare alla classifica. Certo, lui può permetterselo. Uno perché ha vinto il Giro. Due perché presto cambierà squadra, anche se aiutare quando servirà sarà un imperativo, tre perché si chiama Nibali e nel mirino ha Rio.
Comunque il suo di questi giorni è uno strano ciclismo, bello perché folle e spensierato.
Quest’anno Nibali ha lasciato agli altri l’isteria delle frollate (ma verranno?) e si è tenuto la bontà, il gusto, il sapore dei frullati di casa…