Sharapova, Nadal, papa Djokovich, il tennis in ebollizione

Forse il caso Sharapova non c'entra ma certo da quando la parola doping ha cominciato ufficialmente a girare la calma piatta nel mondo del tennis sembra improvvisamente interrotta. E’ un segnale di qualcosa? Purchè tutto non ritorni com'era...

Prima Nadal contro Maria (certe cose non si fanno, ci vuole sqaulifica esemplare). Poi Maria presumibilmente contro Nadal (io non fingo infortuni per nascondere la verità).

Poi  il ministro dello sport francese contro lo spagnolo (Nascose una positività con un infortunio), e lo spagnolo contro il ministro (querela) e alla fine il padre di Djokovic contro Federer (non capisco perchè giochi ancora...). 

Un clima da "isola dei famosi" sembra aver invaso il tennis , un tutti contro tutti  (tranne quelli che giocano) che non si vedeva in un mondo di  rispetto  assoluto.

Strano. Certo, qualche ruggine fra il padre di Nole e lo svizzero c'era da tanto tempo, da una partita in Davis in cui il serbo diciannovenne fu, secondo Srdjan, maltrattato psicologicamente daal campione, che forse non aveva anccora compreso cosa sarebbe divenuto il ragazzo ma comunque qualcosa negli strati tennistici più alti sta avvenendo, che si chiami voglia di ricambio generazionale od altro, non si sa.

Un modo abbastanza assurdo per dividersi, quando adesso invece i vertici avrebbero bisogno di trovare una posizione ed una opinione comune davanti al discorso doping che prepotentemente ha invaso l'ambiente dorato della terra rossa.

Non vorremmo che tanto furore sia il segnale della ennesima occasione sprecata per far chiarezza.

In questa storia sono  in campo le vittime predestinate (Maria), i cattivi sospettati (Nadal),  i solidali (Serena)  e quelli che denunciano implorando pene esemplari. 

Intanto però in questo maremoto,  la federazione che pure in certe cose dovrebbe c'entrare anche come responsabilità, ha fatto un passo indietro e si è messa a guardare.

Scommettiamo che fra tre mesi il mare sarà tornato calmo, nessuno dirà cose contro nessuno, e di doping non si parlerà più?

Il pentolone allora avrà smesso di bollire. E chi si è visto si è visto...