Olimpiadi: Errani-Vinci, anche per loro Rio è orizzonte di carriera

La rinascita della coppia Errani-Vinci per la caccia all’oro di Rio si innesta in un fenomeno ormai irreversibili che mette il podio Olimpico coronamento di una carriera per qualsiasi atleta, anche top.

C’erano i tempi delle Olimpiadi aperte ai soli “dilettanti”, con gli atleti occidentali di alcuni sport come il basket,  il calcio o il ciclismo tagliati fuori, a favore di quelli orientali, professionisti sì, ma di stato.

Poi, con la nuova era dello sport televisivo, tutto è cambiato, si è aperto, e con questo anche il valore delle Olimpiadi è mutato, e questo fa sicuramente bene.

Ormai sono sempre più gli atleti anche di altissimo livello fanno dell’appuntamento quadriennale un punto fermo dell’annata. Un rilancio per il senso e il valore olimpico, finalmente libero da assurdi e anacronistici lacciuoli (aspettando il calcio).

Esempio italiano è Nibali, che hanno puntato la preparazione stagionale su Rio, sì passando dl binomio Giro-Tour ma chiaramente dicendo che quel che conta sarà essere al top il 6 agosto ale 14.30, su quel percorso che sembra fatto su misura per lui (ma purtroppo anche per Valverde, altro che punta all’oro). E poi stando al ciclismo, pensiamo a Viviani, che ha concordato con la Sky di puntare tutto sul velodromo brasiliano. Un altro segnale è venuto ieri dal tennis, con la rinascita della coppia regina femminile del tennis italiano, Errani-Vinci, che hanno scelto di lasciar perdere i dissapori ultimi e tornare assieme per puntare al podio, meta possibile per una coppia da “Career Grand Slam", cioè vincitrice di tutti i tornei che lo compongono.