Italrugby e Sei Nazioni: e se li chiedessimo noi gli spareggi?

Peggio di così… Con il Galles si è chiusa una stagione nera, avvio parigino a parte. I 67 punti presi sabato seguono i 40 inglesi, i 36 scozzesi e i 58 irlandesi. Difficile vedere che qualcosa non va. Ed è brutto sentirsi sopportati nell'ambito delle sei nazioni. Così, con un po’ di coraggio, magari mettiamo in gioco il nostro futuro ma non solo, anche quello degli eventuali altri cucchiai di legno che seguiranno…

Nella conferenza stampa di vigilia di Galles Italia, Sergio Parisse è stato come al solito equilibrato:

Se si deciderà di giocare degli spareggi periodici tra la  nazione vincente della Coppa Europa e l’ultima squadra del Sei Nazioni lo faremo. Ma è una regola che vale per tutti. Chiedetelo alla Francia se ci starà, perché se il mio drop a Parigi fosse entrato, adesso sarebbe lei in discussione”

Già.

“Però voglio chiarire che noi abbiamo guadagnato il diritto di stare qui. Abbiamo battuto grandi nazioni, e ce la siamo giocata con tutti”.

Certo, una stagione nera come questa è difficile da digerire.

O almeno, non bisogna farsela scivolare via. Se il termine da usare è ricambio generazionale, allora almeno una pausa agonistica, una tensione del posto non garantito, da giocarsi contro quelli teoricamente meno forti di noi, non farebbe male.

Sarebbe un modo per ritrovarsi, magari attraverso un nuovo progetto tecnico che ridisegni le basi di un programma finora fallimentare visti i budget messi in campo.

Vedremo, quel che è sicuro è che non bisogna avere paura degli spareggi. Se il problema che si pone è solo finanziario, perché no Sei Nazioni no risorse abbondanti come ora? Non è detto che una dieta dimagrante in certi settori sia un male, anzi.