Italia Rugby: il coraggio non basta
Esordio non esaltante nel Mondiale (10 a 32). Non un naufragio come si temeva, ma una partita che la Francia ha avuto in mano dall’inizio alla fine, dimostrando una netta superiorità.

Mentalmente, e con il cuore, i 15 italiani erano in partita,
purtroppo però il primo match dei mondiali ha mostrato la netta inferiorità
tecnica e disciplinare fra le due squadre. Se da una parte la Francia ha fatto
ordinatamente il suo, specie in difesa, da squadra che è e che sa, dall’altra
il quindici di Brunel ha giocato alzandosi “sulle punte dei piedi”, come si fa
davanti ad una inferiorità. Questo ha voluto dire che mentre da una parte si è
fatto ciò che è dovuto, dall’altra si è manifestata una scompostezza tecnica
che ha comportato punizioni (specie in mischia, contestate da Brunel) e un progressivo scivolamento nel
punteggio. Come si temeva dunque con la Francia non c’è stato niente da fare, anche se Brunel ha visto
una partita più equilibrata rispetto al punteggio, con “un arbitraggio troppo
penalizzante in mischia.” Magari anche, ma lo stesso è difficile immaginare
per ieri sera una partita con un esito diverso. Proprio il miracolo
“Giapponese” di ieri, con un Sudafrica sconfitto, ha mostrato che la differenza
può essere colmata solo dall’ordine mentale e tecnico e da un avversario che non riesce a essere quello che è.
Altro dato negativo di ieri è la perdita di Masi per tutto il torneo, brutta lacuna in un reparto centri già falcidiato di assenze ed infortuni.
Ma il Mondiale va avanti. Sabato prossimo contro il Canada per l'Italia sarà una partita da vincere
dimostrando di non essere una squadra in declino nel ranking e nella
considerazione.
Un modo per arrivare con un briciolo di sogno all’altra Mission Impossible contro l’Irlanda. Provando ad essere il Giappone…