Italia, a Parigi è mancata la fortuna ma…

Il quindici italiano che non ti aspettavi, ad un passo dall’impresa. Il drop fallito da Parisse, che avrebbe consentito il sorpasso, segna il rimpianto più grosso in una prestazione in grado di cambiare il verso al momento nero del rugby italiano. Peccato

L’Italia del rugby che va sul campo, non quella dei quadri dirigenti, a Parigi, c’è stata. Ha sfiorato la vittoria, per lunghi minuti stringendola nel pugno. La differenza vera l’hanno fatta come in molte altre partite i calci piazzati, in particolare l’ultimo segnato da metà campo da Plisson, contraltare a diversi errori da “fermo” del comunque positivo esordio di Canna.

Punti decisivi quelli francesi, per un più due che ha negato l’impresa epocale di espugnare Parigi e la Francia rugbistica, ributtando così l’Italia in dubbi che potrebbero amplificarsi se a Roma, sabato, l’Inghilterra tornerà a fare l’Inghilterra e l’Italia l’Italia, perdendo e magari male.

Certo, Parigi ha dimostrato quanto il 15 italiano dipenda, e debba, a Parisse e alla sua generazione. Quanto cioè la fortuna di avere in squadra uno dei più forti del mondo è  importante, anche se è tanta la paura di quando non ci sarà più, un addio che si annuncia come il buio dietro alla siepe per le scelte sbagliate della nostra federazione nell’ultimo ventennio...

Sergio avrebbe meritato di centrare il drop finale. Lì è mancata la fortuna, ma forse se pure capitano e squadra se la sarebbero ampiamente meritata, questa sarebbe servita da paravento a  responsabilità storiche che invece non possono essere nascoste.

E così. peccato per Parigi Italia, ma  i problemi restano, e sono tanti.