Olimpiadi 2024 a Roma? Addio!
Una candidatura che è durata come una farfalla, lo spazio di un mattino, quella di Roma. Giusto il tempo di mettere Montezemolo sul trono del comitato, fare la prima cerimonia e poi... sindaco nuovo, intenzione nuova che è quella di non pensare ai megaprogetti, ma ad una Roma di una misura diversa.

La concorrenza da battere era temibilissima, Parigi,
Amburgo, Los Angeles e Budapest.
Vincere sarebbe assomigliato ad un miracolo
italiano, un po' diverso da quello di sostanza che creò le altre Olimpiadi Romane, nel 1960. Ora la partita,
con l’elezione della Raggi, sembra già persa, perché non si può candidare alle Olimpiadi con una
città con il sindaco in carica per i prossimi 5 anni che è contrario, è evidente.
Dunque, addio megaprogetti delle città dello sport, addio Olimpiadi sostenibili e ancor più, addio speranze di rinascita per le vele di Calatrava, uno spreco di denaro pubblico enorme, attorno a cui hanno girato i soliti nomi noti.
Il complesso della città dello sport, che poi avrebbe dovuto
ospitare i Mondiali di Nuoto, la stessa area che si tira fuori ogni volta che
su Roma sembra arrivare un grande evento sportivo (o viceversa, non è che si
cerca l’evento per finire il colosso avveniristico?) starà ancora lì, ad
aspettare.
A diventare vecchio. Magari prima o poi a crollare. E mostrare l’ennesimo spreco di soldi pubblici, quello che ti fa dire che forse forse, a non fare le Olimpiadi, anche Roma ci guadagna.