Vuelta: il vecchio, i bambini, il cronometro...

La Vuelta, al di là delle luci hollywoodiane di cui gode il Tour, si sta rivelando il giro più bello dell’anno. Una lotta intensa e dura, giorno dopo giorno. A casa per diverse ragioni Vincenzo Nibali e Froome, giù di corda per stanchezza Valverde e Quintana, le botte se le stanno dando un vecchio, Purito Rodriguez (37 anni) e dei bambini, quelli nati attorno al 1990, tra cui il nostro Fabio. La domanda oggi è: domani a cronometro che succederà? La tecnica sembra dire Demoulin ma…

I bambini della Vuelta, nati tutti intorno al millenovecentonovanta, sono innanzitutto Fabio Aru, che per grinta e capacità di dare sta entrando velocemente nel mondo dei ciclisti che sanno rimanere, ma anche Tom Demoulin, Rafal Majka e mettiamoci Quintana, anche se alla Vuelta sta probabilmente pagando il Tour e non sta dando quanto potrebbe. Il vecchio è Purito, che senza gli avversari storici attorno, si trova a misurarsi con la generazione che farà il ciclismo del prossimo decennio, esplosa improvvisamente, e per Purito, anche magari troppo velocemente.

Una bella lotta, questa Vuelta, che nonostante si misuri con tappe e pendenze impossibili, si giocherà con la differenza di qualche secondo e attraverso la dialettica montagna-cronometro.

La classifica è esaltante, con quel secondo che divide alternativamente Aru e Rodriguez, facendo passare la maglia dall’uno all’altro. Il simbolo di questa lotta è stato l’arrivo di ieri, con il bambino che sta dimostrando saggezza e quanto abbia imparato dalle crisi del Giro d’Italia. Ieri è stato lui quello che ha saputo meglio distillare grinta e energie, e ci fossero stati cento metri in pià, probabilmente il vantaggio di partire ultimo domani se lo sarebbe tenuto in tasca. Ma tutto serve per imparare. Altro bambino terribile e Tom Demoulin, olandese dal nome francese che tutti sanno andare a cronometro ma che si è scoperto fortissimo anche in salita, tanto da farlo iscrivere fra quelli che in futuro si potranno giocare le grandi corse a tappe (se si confermerà scalatore).

Ora, tutta la Vuelta la si giocherà domani nella cronometro, a Burgos.

La questione è: un Demoulin integro (se questa resistenza in salita non lo avrà intaccato) quanto può guadagnare sui due scalatori a chilometro?

La risposta è secca. Il Demoulin che in svizzera ha vinto prologo e tappa crono su Cancellara, anche 5. Se così fosse quindi, sui 39 chilometri previsti a Burgos, la Vuelta, sorprese successive a parte, parrebbe olandese.  Ma si sa, alla fine dei giri le sorprese nelle gare contro il tempo sono possibili, perché tutto si livella.

Quindi: forza Fabio!