Giro, così perde un uomo!
Perde con dignità, serenamente, con il sorriso, dicendo che sono altre le cose importanti della vita, non una vittoria, o un secondo posto….

Esteban Chaves ha 26 anni,. In Olanda era uno che veniva da un buon piazzamento
nella Vuelta 2015 e a questo Giro si presentava come una speranza, più che una certezza.
Insomma, non ci si credeva granchè in lui.
Invece, tappa dopo tappa, ha fatto vedere di essere una solida realtà tecnica, in crescita e di prospettiva. L’età per migliorare ce l’ha, e probabilmente sarà già un brutto cliente per la Vuelta.
Ma, tappa dopo tappa, ha fatto vedere di essere anche un corridore sereno, pulito. Un ragazzo serio, equilibrato, anche tecnicamente, con una capacità tattica che spesso non si incontra nei suoi connazionali.
Avrebbe vinto questo Giro, probabilmente, non ci fosse stato Nibali.
Il tesoro più prezioso che comunque ha lasciato Esteban Chaves sono le dichiarazioni sorridenti dopo la sconfitta, davanti ai genitori venuti a sostenerlo nella tappa decisiva di Sant’Antonio di Vinadio.
“La sconfitta? Sono altre le cose che contano nella vita. Se mi avessero detto due anni fa che avrei potuto vincere il Giro e poi arrivare secondo non ci avrei creduto. Oggi sono qua, con i genitori venuti per la prima volta in Europa grazie a me, e questa è una cosa più importante di questa sconfitta. Verranno altre corse. Nibali si è dimostrato più forte di me, bisogna riconoscerlo….”
Così perde un ciclista, anzi un uomo… Senza drammi, sceneggiate, o polemiche inutili. Quanto dovrebbero imparare anche altri sport ben più esaltati del ciclismo…