Fabio Aru: tutti zitti
Strano! Fabio arriva al quarantacinquesimo posto del Delfinato, con quelli che conteranno al Tour davanti, e per una delle prime volte non si levano in volo i corvi che dicono sarà un disastro…

Chissà se è perché Aru ha sempre dimostrato di esserci quando doveva, senza mai deludere le aspettative, o chissà se ha insegnato qualcosa alla stampa l’aver gufato e controgufato Nibali prima di ogni grande Giro, quando nelle corse di preparazione dava cenni di cedimento, o chissà se la tappa vinta alla grande nel Delfinato ha detto che la bugia è quella di un Fabio fuori forma, fatto sta che stavolta tutti hanno preso senza drammi i minuti presi in salita dai leader del prossimo Tour.
Nessun dramma, anzi permea un cauto ottimismo che dice che quando verrà la Grand Boucle, il sardo sarà pronto.
A parte il fatto che bisogna andarci piano, perchè uno al primo Tour difficilmente può fare il fenomeno con gente che ha anni e esperienze che sovrastano le sue, l’ottimismo c’è, visto anche che non sarà solo e che in teoria contro una coppia di un vincitore del penultimo Tour e del Giro 2016 e del vincitore dell’ultima Vuelta per gli altri sarà da stare all’erta, sempre.
Comunque, si può prendere con ottimismo questa prova di maturità degli appassionati del ciclismo italiano, che ancora una volta si presentano diversi dalle isterie calcistiche.
Che sia una calma che precede grandi soddisfazioni, se non il Tour le Olimpiadi, obiettivo che è meglio non scordare? Crediamoci.