Fabio! Fabio! Fabio! Fabio!

Quaranta chilometri dall’arrivo- Aru parte e Dumoulin non riesce a stargli dietro. Poi l’Astana finalmente fa la grande squadra. E il resto è trionfo. Il resto, è già la storia della Vuelta, scritta da un ventiquattrenne italiano

E’ cominciata a sessanta chilometri dall’arrivo, quando l’Astana si mette davanti a fare corsa dura, ed è continuata a quaranta dalla fine, mancano pochi chilometri alla vetta della penultima salita, quando Fabio attacca alla sua maniera e Dumoulin si stacca,. Italia e Olanda in cima vede venti secondi- l’Italia è Aru davanti,  con Landa (bene), Quintana, Rodriguez, Maika. L’Astana (bene) aveva dalla mattina messo avanti, nella fuga di giornata due uomini. Zejc e Sanchez. Zejc si ferma per coprire il tratto di pianura prima dell’ultima salita. La squadra, nel ciclismo, lo sappiamo, conta eccome. Zejc che tira è il colpo del ko per Dumoulin che stava rientrando. Con Zeic il vantaggio sale, e mancano ancora 10 chilometri di salita..

Demoulin ha la faccia di Ullrich in un giorno di nebbia al Tour. Quel giorno anche Pantani attaccò a quaranta chilometri dall’arrivo. Certo, questi sono due ragazzini, ma che corsa! Dumoulin crolla. Peccato, Non meritava. Quintana e Maika danno l’assalto al podio e a Rodriguez. Fabio Aru può permettersi di guardare dall’alto una lotta che gli interessa fino ad un certo punto ma gli ultimi 15 chilometri diventano una crono squadre Tinkov-Movistar contro Katusha Astana. La tappa va a vincerla Ruben Plaza, autore di una corsa coraggiosa, fuga da più di 100 chilometri  ma nella giornata sbagliata per le celebrazioni, quella che decideva la Vuelta. Bene anche Visconti e Demarchi (terzo), l’aria giusta per il mondiale.  

Scrivevamo che le armi di Aru oggi potevano essere il coraggio e la forza, che ha. Poi contava la squadra, che finalmente ha avuto e la capacità di sorprendere con una fuga da lontana, prerogativa dei grandi corridori. La penultima tappa della Vuelta ha visto tutto questo, ed è stata la consacrazione di Fabio Aru, Vengono le vertigini a pensare che ha solo ventiquattro anni.. Il futuro di Fabio Aru, è già partito. Qui Vincenzo Nibali, nel 2010, vinse. Fate voi i paragoni...