Aru: 24 ore all’alba. Come battere Dumoulin?

Sei secondi da recuperare per Fabio. Come provarci? La soluzione potrebbe essere sorprendendo Dumoulin. Gli ingredienti da usare: la squadra (con intelligenza) e la fantasia

Sei secondi, che vorranno dire il primo Grande Giro della carriera o per Fabio Aru o per Tom Dumoulin. Nelle scorse tappe, a parte il gap di oggi sul pavè, i due contendenti sono rimasti incollati, rivelando un Dumoulin in grande forma.

Facciamo che Fabio domani stia bene, che la caduta di oggi non si faccia sentire. Facciamo che Fabio domani abbia ancora la forza di dare, dicendo però che così non fosse, meriterebbe lo stesso ogni applauso per quel che ha fatto in Spagna. Quindi.

Premesso ciò, come provare a staccare l’olandese all’arrivo di Cercedilla?

Il finale sarà in discesa ma il percorso duro, senza un metro di pianura, quattro premi della montagna di prima categoria, non insidiosissimi ma comunque  in grado di farsi sentire.

Le tappe di questi giorni stanno dimostrando che con una sparata Tom non si stacca.

Come metterlo in difficoltà, allora? Innanzitutto, decidendo se per Aru, pur di vincere la Vuelta, val la pena rischiare di saltare, al limite mettendo a repentaglio il secondo. Secondo noi sì. Aru è giovane, ha già un podio di Grande Giro quest’anno, quello che farebbe differenza nella sua carriera, è solo la vittoria di un grande Giro.

Allora, come cercare di battere Dumoulin? Innanzitutto, partendo dalla sua debolezza, l’assenza di una squadra. Di conseguenza, prima cosa, isolarlo, il che vuol dire per l’Astana fare corsa dura da subito. Smettere con i dispetti assurdi alla Movistar, ed essere protagonisti, magari richiamando all’ordine Landa, ricordando che per lui la maglia Sky arriverà solo ad ottobre.

A quel punto, con un Dumoulin isolato, bisognerebbe sorprenderlo. Questo vuol dire provare ad attaccare da lontano, dove nessuna se l’aspetta. Spostare il duello a due su un terreno sconosciuto, la resistenza, come fosse un Ok Corral lungo quaranta chilometri. Fabio Aru può fare questo, perché ha giò dimostrato la classe, il cuore e il coraggio dei grandi. Ecco, una tappa che seguisse questo copione,  avrebbe già la profondità della leggenda, cosa che imbarazza pensando che parliamo di due ragazzi di 24 anni.

Forza Fabio per domani, quindi.  Ma forza anche Tom, Perchè se terrà la maglia rossa, non avrà rubato niente.