A Parigi il ciclismo piange

La Francia è un luogo simbolo per le due ruote. E la sua capitale è al centro di questo significato. Così il ciclismo è stato uno degli sport che subito ha reagito agli attentati. Vediamo come

E’ Robbie Mc Ewan che esprime cosa vuol dire per ogni ciclista la città francese martoriata: "La Francia e Parigi sono da sempre nel mio cuore, sono scioccato." Marcel Kittel: "Non voglio vivere in un mondo di terrore." Giovanni Visconti: "Capiamo le barbarità solo quando ci capitano da vicino." E poi Quintana, dall’altra parte del Pianeta:  "Nulla giustifica la violenza". Bardet: "Non ci sono parole adatte a descrivere quanto è successo." Oggi è il mio compleanno, ma rimane vuoto per le vittime di Parigi. " Ha scritto Vincenzo Nibali. “Sono disgustato dalle immagini che arrivano da Parigi” Froome. "Sto pregando per Parigi e la pace del mondo." Greipel. Cavendish: “Pensiamo come fosse un mondo solo…”. Questa qualcuna delle voci che si sono levate dal mondo del ciclismo per Parigi. Un insieme corale che dimostra quanto sia stato unito e sensibile il mondo delle due ruote agli attentati della capitale francese.