Uno, il portoghese, è stato esonerato con i blues sull’orlo della retrocessione, dopo che aveva fatto tornare la corazzata anglo-russa ad una umile posizione di classifica come tanti anni fa, quando ancora era una delle tante squadre londinesi.

L’altro, lo spagnolo, è stato ora sostituito da Zidane, dopo una marcia lenta in campionato,, da terza squadra sulle tre protagoniste possibili della Liga.

Qualche mese fa, quando si sentivano sul tetto del mondo calcistico, si erano sfidati dialetticamente a distanza, con la partecipazione della signora Benitez, polemizzando su diete, squadre sfasciate ed altro.

Probabilmente ora la triste fine 2015 ha dato loro una dimenzione più umana,  più low, perché  per la prima volta da ora dovranno misurarsi senza alibi con una parola: fallimento sportivo.

L’impressione è che con questi esoneri, i due dall'Olimpo siano rientrati, in ribasso, nel gruppo dei top coach.

Per il loro collocamento futuro, decisivive saranno le prossime scelte. Oggi comunque le battute dell’estate sembrano assai lontane e, tutto sommato, non è che abbiamo portato un granchè bene.