Mihajlovic: retroscena a parte, dimmi se l'esonero ha un senso

E così, l’esonero da mesi annunciato, alla fine è arrivato nel momento più inspiegabile, senza una logica che lo spieghi, se non uno scatto umorale difficile da comprendere. A meno che…

Dicono che ci siano state parole sgarbate sull’assenza di Berlusconi, oppure piccate su un suo commento. O dicono che qualcosa c’entri il viaggio a Roma di Sinisa (per ragioni private), da inserire nel fatto che il serbo a fine stagione aveva già deciso di andarsene, stufo delle interferenze che subiva..

Di sicuro qualcosa è successo, perché l’esonero dell’allenatore rossonero dopo la partita con la Juve sembra assurdo temporalmente, dopo molte altre sconfitte ben peggiori od umilianti, o  pause come quella appena trascorsa che avrebbero consentito un pur minimo riassestamento al nuovo mister, per di più avvenuto dopo una partita più che dignitosa con la Juve.

Adesso comunque arriva Brocchi, ma solo fino a fine stagione, altra cosa strana, considerato il fresco prospetto berlusconiano di un Milan giovane, italiano, un po’ sacchiano negli schemi rigidi in campo. Di sicuro i due mesi che verranno non potranno dire se Brocchi può, o non può, fare bene. Altro aspetto sconcertante, questo contratto breve, in un Milan ormai arduo da capire come progetto.

Peccato, e che rischio, perché se andrà bene bene, il cambio in corsa potrà dare l’Europa League e la Coppa Italia, traguardi che magari avrebbe consentito anche il Serbo vista anche la discreta partita di sabato. Se invece andrà male, e visto il traumatico cambiamento il rischio c’è, si rischia di perdere il minimo indispensabile che si chiama Europa, magari ai danni di quel Sassuolo guidato da  Di Francesco che ha saputo denunciare bene di recente la situazione rossonera: io non vado dove c’è confusione, disse.