Spal: la B dell'abbonato più vecchio d'Italia
Spal in B? Era ora. Il sogno di Walter è realizzato. Walter Boldrini ha novantacinque anni, ed è l'abbonato più vecchio d'Italia.

Walter Boldrini ha molte storie da raccontare: il fascismo, la guerra, la ripresa.
Sportivamente però, la sua è una storia unica, quella della gloriosa Spal, la squadra di Ferrara che ha conosciuto la A, la B, e poi due fallimenti sportivi. Un amore che sa di calcio di provincia, quello vero, tribune di cemento e un inizio che parte dagli anni trenta, quando il padre lo portò “balilla” ad uno Spal-Milan, la prima partita che vide. In quella giornata di sole di un’altra Italia calcistica, Walter scoprì il calcio, e un amore che non lo abbandonò più.
Un amore che, si spera, continuerà di nuovo in B.
Negli anni trenta la Spal era una solida squadra di provincia, ai margini dei grandi campionati. Ogni tanto le grandi, dalle “grandi città” venivano a trovarla, per un’amichevole che magari serviva per fare qualche avances ai giocatori che interessavano.
Era così anche per il Milan, che negli anni trenta scese spesso a Ferrara. Ecco, in una di queste amichevoli un bambino scoprì come era bello, e avvincente, il calcio. Questo bambino si chiamava Walter Boldrini. Da allora, la storia personale di Walter e quella della società con la maglia a strisce biancocelesti si intrecciarono, e non si mollarono più.
Venne la guerra, e Walter partì soldato, dove combattè per due Italie, quella fascista e poi quella badogliana. Boldrini la scampò, tornò a Ferrara, e qui ritrovò la sua Spal e una tessera di tribuna garantita dallo zio osservatore della società. A quel punto, il panorama calcistico di Boldrini fu la tormentata storia della società di Ferrara, capace di arrivare in A e starci per una buona fetta di anni sessanta, e poi cadere sempre più in basso, fino a due fallimenti, con relative ripartenze.
Una vita calcistica a margine della grande cronaca sportiva, seguendo una squadra che non ha mai riempito i titoli dei giornali nazionali, non ha mai incoronato campioni (anche se Capello, Bagnoli, Reja sono passati dalla maglia biancazzurra), non ha mai riempito curve sterminate.
Ma Boldrini, in tanta provincia, ha la sensazione di aver perso qualcosa?
“Io una volta tifavo Juve, ma piano piano ho smesso di credere a quel calcio lì. Soldi e scandali non sono il calcio. Ora che la Spal è in B, sono più felice di un tifoso che tifa una squadra che vince la Champion League.”
Delle volte ci chiediamo dove stia il
vero calcio. Ecco, sicuramente il confine dell’autentico passa accanto ad
una poltroncina dello stadio di Ferrara dove la prossima stagione, speriamo, in B siederà un novantacinquenne, ancora giovane però.
“Quest'anno mi hanno dato l’abbonamento ridotto che si fa ai ragazzini… L'Anno prossimo, con la B, chissà...” conclude Boldrini.
