Italia-Israele: Ventura e gli avversari sconosciuti

“Israele lo conosco poco. Il Ct è nuovo, so che ci sono giocatori di ottima qualità, ma qui ci fermiamo.” Una frase abbastanza insolita per un allenatore del nuovo millennio digitale, parole antiche che fanno paura

La sua immagine è quella del vecchio allenatore saggio, che se anche non viene da Coverciano, incarna quella scuola lì.

Ecco, da vecchio allenatore di un tempo, è anche la frase di ieri di Ventura, in conferenza stampa: Israele, questi sconosciuti. Parole di un sapore antico che comunque lasciano una perplessità: perchè in questo calcio digitale suonano davvero strane, anche un po’ inquietanti.

Questo è il calcio degli special one, dei tablet in panchina, della cura del dettaglio, come è possibile conoscere poco una nazionale avversaria?

Sembra difficile pensare che si possa non sapere del tutto come scenderanno in campo gli avversari di una qualificazione mondiale, anche se è comprensibile che Israele, davanti ad una nuova esperienza tecnica, lasci qualche incognita.

Oggi tutto è visibile, rintracciabile, anche le prestazioni di giocatori minori, almeno questo dovrebbe essere. Se poi conoscerli nel dettaglio servirà a vincere, è un’altra storia ma lo stesso qualche perplessità la dichiarazione del ct la lascia.

Probabilmente è sintomo di una fresca e anche sana ingenuità perché Ventura nel calcio che conta non può esserci restato solo con i mezzi di vent’anni fa, taquini e astuzie, ma se le cose stasera non andranno come dovrebbero, occhio….