Il campionato più bello del mondo.
La serie A una volta era detto il campionato più bello del pianeta per i campioni che ci giocavano, oggi semplicemente lo può essere perché, fra un panorama europeo del calcio d'elite assolutamente noioso, quello italiano, insieme a quello inglese, è l’unico che suscità un po’ di incertezza, che vuol dire emozione vera.

Cominciamo dalla Spagna. Ha senso un campionato di massima
serie dove sono ormai considerate normali partite che si chiudono 10 a 2 e dove, una
volta regolati i conti fra quelle due o tre, il resto è essenzialmente lotta
per salvarsi e mantenere i diritti televisivi, più che andare in Europa?
E se quello non ha senso, che senso ha seguire il torneo dei campioni del mondo dove la solita sqaudra di Monaco è già a più 8 sulla seconda , o ancor più quello francese, dove la squadra di Parigi degli sceicchi ha un meraviglioso più 19 sulla più "accanita" rivale?
Beh, per una volta teniamoci un merito, e vantiamoci di qualcosa di nostro, in specie un torneo
dove in 4-5 continuano ad essere davanti ad un punto o due, lasciando sul campo, a turno, lacrime, partite perse, vinte e
illusioni.
E, al limite, appassionamoci a quello inglese, dove la squadra del magnate russo rischia la retrocessione e quella di Ranieri (sempre Italia è), un top player della panchina anche se non della stampa e dei tifosi nostrani, riesce a sorprendere con la possibilità di un sogno vincente.
Insomma, ma si dai, per una volta parliamo bene del nostro calcio, che ce lo meritiamo