Calcio. Cosa resterà del campionato 2016?
Sicuramente resteranno l’impresa della Juve, di Higuain, e l’inferiorità delle altre. I pronostici non azzeccati e il the end definitivo del mito Berlusconi presidente, aspettando i cinesi.
La dignità delle provinciali, l'Inter di mezzo e...

“Quest'anno abbiamo fatto la storia” dice Agnelli, e ha ragione. Fatta
da soli, perché se a Torino di avversari non ne hanno trovati, si sono inventati di
partire ad handicap, far predicare agli esperti la fine di un ciclo, e poi
ripartire belli sparati, che l’Italia sono sempre loro.
E poi rimarrà la scommessa Sarri, ben vinta dal Napoli. Uno che arriva, ti mette in campo il bel gioco e lancia Higuain come uomo dei record. L’allenatore in tuta ha reso l’attaccante argentino uno dei top five mondiali, oltre che ridare a Napoli la Champions e la sensazione di contare per lo scudetto in assoluto, non ci fosse la Juve.
Un po' di Fiorentina, abbastanza di Roma, con bel finale Spallettiano e il caso Totti, che forse caso non è, o magari sì, adesso che il campionato è chiuso.
E ancora la disfatta di Milano. Quella nerazzurra magari anche
no, comunque un po’ delusa, vista la partenza. Si diceva: se giocano male adesso e sono avanti, chissà
poi.
Ma il poi non è venuto, anzi da primi a quarti, senza Champions e quindi una campagna che ancora deve fare a pugni con il bilancio.
E il Milan? Dramma sportivo, unica speranza la salvezza data da una Coppa Italia fortunata, non ci fosse la Juve. E alla fine del dramma anche il cataclisma: via Mihajlovic arriva Brocchi, tanto da perdere il sesto posto, e se la Juve sarà la Juve, per l’ennesima volta l’Europa.Europa che probabilmente va ad una cosiddetta provinciale, il Sassuolo che comunque ha dietro l’impero imprenditoriale di Squinzi, non è poco, comunque. Una provinciale che cresce, altre due che salgono e subito scendono. Frosinone e Carpi, degne e dignitose comparse, a differenza di quel che pensava Lotito.
Cosa resterà insomma di questo 2016? Due record, la rimonta della Juve e quello di Higuain. Gli stadi continuano ad esser vuoti, gli arbitri contestati, ma questa è storia solita, roba che non rimane, semplicemente si ripete.