Federica, l'argento e la storia

Federica Pellegrini, una medaglia d'argento a dieci anni di distanza dal primo piazzamento mondiale. Una carriera dalla durata incredibile, l’ennesimo podio dal 2005, sei mondiali, due bronzi, due argento, due ori, prestazioni incredibili nel panorama femminile. Vince la giovane, la Ledecky, ma Federica ha fatto intravedere una progressione che dice che a Rio, tutto può succedere, perché lì conterà la resistenza alla pressione, e la Pellegrini, su questo, c’è.

Da Kazan non è venuta la vittoria, ma questa era una gara in cui ci stava tutto, e questo argento vale doppio, perché dà la sensazione di un’atleta non in declino come molti pensavano, ma che, nzi, c’è.

La rabbia e l’emozione che la Pellegrini ha messo in campo nel dopo gara fanno quasi presagire che la storia può ancora cambiare, e non è detto che fra Kazan e Rio, se la sorte sarà benigna, la curva del rendimento sia proprio in giù, come l'età farebbe pensare.

Federica stavolta non ha avuto paura dell'età, ed ha avuto ragione. Era un 200 da fenomeni, ma lei ha dimostrato che il fuoriclasse vero è ancora lei, con il dono della quasi eternità. Vince Katie Ledecky, 1.55.15. 1.55.32 la Pellegrini e poi le altre indietro, Franklin 1.55.49, Popola 1.56.16 e Hosszu 1.56.19. Un quadro mondiale che anche questa volta è cambiato con una sola eccezione: Federica Pellegrini da Venezia, Italia.

Età:  ventisette anni, compiuti oggi.