Schiavone -Australian, nessuna poesia per il tennis
Ieri Francesca Schiavone è uscita dalla qualificazione degli Australian sconfitta al secondo turno. La sua sarebbe stata la sessantaduesima partecipazione consecutiva ad un tornelo dello slam. Un record quasi assoluto, che non potrà eguagliare

Ieri Francesca Schiavone, 35 anni, è stata sconfitta in
un’ora e 54 dalla francese Razzano, 32 anni. Non funziona quindi neanche il
tema della giovane che sconfigge l’anziana campionessa, ormai in declino.
Semplicemente, quello in cui Francesca è caduta era un match
qualsiasi tra i tanti match qualsiasi di chi aspira al tabellone principale
degli Australian.
Un destino deciso
dalla sentenza di negarle una wild card. Niente record storico, quindi, per lei, che con la partecipazione aveva “onorato” 61 tornei del grande
slam consecutivi.
D'altra parte le wild card erano andate a selezionate australiane di tornei
di contorno, oltre alle assegnazioni d’obbligo (come quella delle federazione
francese, assegnata a una giovane con cento e passa di ranking) e a scelte tecniche
che non avevano compreso Francesca.
Ora, al di là delle discussioni tecniche,
resta il fatto che la Schiavone, oltre alla storia importante che si porta
sulle spalle (quante hanno il suo score, vittoria e una finale
persa a Parigi, ad esempio?), anche negli Australian precedenti ha scritto storie irripetibili, basti pensare alla maratona
record con la Kuznecova.
Insomma, in questa edizione,
Francesca si portava addosso un bel po' di storia tennistica che conta, le poesie di match irripetibili oltre che la possibilità
di scrivere un dato per la storia dello sport.
Tutto questo per una wild card
non è bastato. In fondo cosa interessano al tennisdi oggi parole come passato, poesia, storia? Quisquiglie.
Conta solo l’oggi, i numeri, in un continuo macinare che tanto assomiglia alle partite virtuali della playstation. Poesia dello sport? Addio.