Federer: divorzio naturale

Una notizia che è arrivata inattesa ma allo stesso tempo non ha dato adito ai chiacchiericci, il tutto in perfetto stile Federer. Edberg lascia, perché ha capito di dover scegliere fra Roger o la sua vita, e in un team di preparatori che resta invariato entra Ljubicic, praticamente un coetaneo. Una svolta.

Edberg, dopo due anni vissuti intensamente con Federer, ha dovuto scegliere fra vita e realizzazione professionale o seguire un campione come Roger, un grande impegno che risucchia buon parte del tempo tra allenamento, viaggi ed impegni vari.

Lo svedese ha scelto di prendere la propria strada, un addio da galantuomini, senza traumi, con una squadra tecnica e gestionale attorno allo svizzero che cambia il “capo” ma per il resto rimane invariata.

Interessante e sorprendente è la scelta del successore, che segna un po’ l’età di Federer, che a questo punto cerca più una integrazione di competenze che un “maestro”.

In pratica Roger passa dall’essere allenato dall’idolo della gioventù, come lui stesso ha descritto lo svedese, all’ex avversario, che comunque è già un allenatore emergente. Un sodalizio di complicità, una somma di capacità e esperienza che a questo punto potrebbe essere un’arma nuova per cercare di salire il gradino che separa Roger da Nole. Questo cambio di prospettiva ci riuscirà? La prossima stagione risponderà