Italrugby da prima pagina: ci resterà?
Italia: dopo il diluvio Nuova Zelanda, l’impresa storica contro il Sudafrica. Un 20 a 18 bello che si scrive negli annali del nostro rugby come la prima vittoria contro gli springboks. Un punto di crescita o la solita speranza vana?

Che sia il punto di svolta? Un’Italia che batte bene il Sudafrica, numero 4 del ranking e due volte campione del mondo subito dopo aver subito il diluvio degli All Black sembrava quasi un’utopia, e invece…
Certo ragioni per restare prudenti nei proclami ci sono ma anche quelle per andare in senso contrario. La speranza è che a Firenze si sia cominciato a vedere la prima vera Italia di O’Shea, ct che nel suo andare controcorrente nella vittoria coi neozelandesi credendo in una Italia in crescita era sembrato quasi folle, e invece…
E invece, gli azzurri sono scesi in campo con la mentalità giusta, con nelle gambe e nel cuore la pressione necessaria e indispensabile per mettere in difficoltà un Sudafrica non certo nel momento top della sua storia secolare e probabilmente anche convinto nell'anima agonistica contro gli azzurri di poter vincere al “minimo”.
20 a 18. Autoritario. Bene l'Italia, a Firenze. Speriamo che sia una prestazione che possa segnare il punto importante di crescita. La controprova arriverà subito, d'altra parte. Settimana prossima, a Padova, contro Tonga, un quindici non trascurabile e che di sicuro non arriverà scarico.
Due vittorie su tre (Sudafrica e Tonga) nei test match?
Beh, sarebbe un segnale mica male in vista del Sei Nazioni.