Argentina: un anno fa, dove tutto cominciò

Probabilmente, la caduta di Marquez a Termas l’anno scorso dopo aver toccato la moto di Valentino, fu l’inizio della rivalità che ha putrefatto il finale di stagione 2015. Peccato, perché quella di allora fu una gran gara.

Allora (e anche oggi) e almeno su questo va riconosciuta l’onestà intellettuale di Marquez, di polemiche su quel contatto che comportò la caduta dello spagnolo, non ce ne furono.

L’Argentina segnò una gran gara nel segno del 46, vissuta in rimonta dopo che le giornate prima e anche la partenza con il solito 8 di griglia, avevano segnato le solite difficoltà.

Quella gara fu un crescendo, una ennesima rimonta inesorabile protesa in ultimo ad andare a prendere Marquez, lì avanti. Decisiva fu la situazione gomme, troppo cotta quella dello spagnolo che cercò comunque di resistere ma questo provocò lo sbandamento e il “tocco” alla Yamaha.

Non ci fu investigazione, la caduta sembrò una conseguenza naturale alla resistenza disperata e insensata per non farsi superare.

"Forse avrei dovuto accontentarmi del secondo posto..." rimpianse l’ex campione del mondo, a testimoniare che farsi battere da Rossi per lui non è eventualità che accetta.

Nel dopocorsa comunque non ci furono strepiti ma evidentemente qualcosa cominciò a vibrare troppo storto nel cuore dello spagnolo.

A quel tempo, Lorenzo era ancora lontano da Valentino, dopo  un inizio sfasato, ma sappiamo che la situazione sarebbe cambiata in peggio per noi italiani.

E oggi? Il 2016 Argentino sembrerebbe partire un po’ meno nel segno del 46, ma aspettiamo, Rossi è sempre capace di stupire, lo si ama per questo.