Inter-Suning: Zanetti e l’Italia, il quinto a destra…
Certo, l’Inter sale molto nella scala dell’identità, con l’acquisizione del Suning arrivando fra i club mondiali che segneranno il terzo millennio. Però ha fatto un po’ malinconia vedere tutti in fila i nuovi padroni che vengono da terre lontane, e il simbolico capitano nerazzurro, lì a lato, quasi fosse nel gruppo per caso

La globalizzazione ha una legge chiara: vivere o morire. La
globalizzazione travolge, si sa, e non fa prigionieri.
O si è pronti, o si soccombe.
Dopo l'acquisizione di Suning l’Inter sarà pronta.
L’Inter può sognare, e esultare, sperando però che nei prossimi decenni non tolgano mai quel “Milano” accanto al logo, perchè non si sa mai, avete presente le squadre americane, che ogni tanto cambiano sede vendendo la franchigia?
Comunque davanti a tutto questo, resta un po’ il disorientamento inevitabile, di malinconia, di tristezza, perché a vedere bene ci si sente come Zanetti durante la presentazione, magari anche un simbolo, ma messo a lato, fuori dai brindisi.
Così è stata anche Milano, ed è un peccato, sincero.
D'altra parte, si parla di puntare a cento milioni di tifosi nel mondo, in Italia sono la minoranza, che possono pretendere
Magari l’anno prossimo l’Inter tornerà in Champions, magari un giorno la rivincerà, e magari anche quando questa si chiamerà World League, e sarà riservata di diritto ai Top Club, ma resta quella amarezza, di fondo.
Ma su con la vita, dai, all'Inter aspetta un gran mercato, prima o poi.