Cesena: il calcio che vorremmo

La busta per risolvere la comproprietà di Gregoire Defrel che potrebbe contenere 0 e invece ha un'offerta. Una società calcistica che invece di risparmiare, decide di devolvere una somma ai lavoratori di un'altra società. E' una notizia degna di nota? Ma va...

La fine delle comproprietà, considerate un vincolo obsoleto, sostituito da nuove formule più deterministiche (chissà se prima o poi verranno considerate obsolete anche le proprietà di esseri umani dodicenni, presumibili talenti, da parte dei fondi ‘d’investimento) ha segnato, fra le righe, qualcosa che in questo calcio di inutili sussurri e altrettanto inutili grida che finiscono un minuto dopo, un gesto che invece dovrebbe rimanere a memoria di un mondo che in fondo potrebbe essere più interessante. Che ciò non sarà  lo dimostra il rilievo dato alla cosa, ma vuoi mettere il peso emotivo di un buon gesto con i succhi gastrici che si scatenanto alla evocazione del termine Top Player?    Comunque. Gregoire Defrel è francese di discreta prospettiva, in questa stagione in comproprietà fea Cesena e Parma. In realtà una comproprietà virtuale, perché il fallimento del Parma restituisce il giocatore alla squadra romagnola senza nulla pretendere. Invece, inaspettatamente, la busta della società conteneva 51.000 Euro. Perche?  "Abbiamo deciso di inserire una cifra per Defrel .Qualora venisse accettata, i soldi andrebbero alla gente che lavorava nel Parma e ora è disoccupata"

Questa la spiegazione di Rino Foschi, di cesenate. Rimangono due domande. Il calcio politico che ha accettato l’iscrizione del Parma l’anno scorso in serie A, accetterà la busta, magari regolamento alla mano, discutibile?

Due, giornalisticamente e editorialmente, perché questo fatto anomalo (in questo calcio paludoso e economicamente morente quasi da padrone che morde il cane) merita merita 10 righe, messe  a margine.di pagine sportive fatte di forse, si dice, nomi a caso e wags in costume?