Il ladro più veloce del mondo
Recente campione dei 400 metri, preso in fragrante, fuggito di corsa si era rivelato imprendibile dalla gendarmerie. Una storia difficile, di un sport che non sempre redime.

E’ la storia di un ragazzo uscito dalle banlieu, che sembrava essersi riscattato con lo sport “Senza il sostegno della mia famiglia, del mio club e della clemenza del Tribunale, dovrei essere in prigione. Ho fatto cose stupide, sono stato punito con due anni di cui ne ho già scontati tre mesi“ aveva dichiarato poche settimane fa il francese, ma in realtà nella sua vita ben poco era cambiato. Toumany Coulibaly, ventisettenne campione di Francia dei 400 metri recentemente arrestato non in fragranza di reato ma per tracce di Dna trovate sulla macchina usata per il furto.
A dir la verità l’arresto in fragranza era stato anche tentato, a marzo, dalla gendarmerie, ma bloccata la macchina, i due ladri si erano rivelati… un po’ troppo veloci da prendere. E ti credo, erano Coulibaly, da due settimane campione nazionale transalpino dei 400, e Gandou, saltatore marocchino. Due settimane dopo la cosa si ripete. Coulibaly fugge ma stavolta Gandou è preso.
A questo punto il dna sulla vettura incrimina Coulibaly che
già era stato indagato e condannato per furto in anni precedenti. “Avevo
scoperto dentro il carcere che nelle
gambe avevo la dinamite e che sarebbe stato meglio correre su una pista che scappare dalla Polizia”.
Che dire. Evidentemente il successo in atletica non paga così tanto e a Coulibaly era restata la voglia di continuare a sentirsi nel mondo da cui proveniva. “So che posso risprofondare in qualsiasi momento. Non sono ancora a posto e ricaderci è la mia più grande paura ogni mattina”. Così è stato.