Baku 2015: prima o ultima frontiera?

Dal 12 al 28 giugno, si stanno svolgendo i primi giochi olimpici europei a Baku, in Azerbaigian. L’impressione è di una discreta “prima” edizione, organizzata con la buona volontà di laggiù di entrare nel mondo che conta scegliendo lo sport, sulla falsariga di ciò che sta facendo il Kazakistan.

Azerbaigian ombelico dello sport europeo? Ci stanno riuscendo, sviluppando quella che potrebbe essere un’idea interessante, il modo per mettere al centro del mondo, fatti i giusti distinguo, tipo quello che il denaro e i capitali c'entrano sempre, lo sport intero, inteso come totalità, promuovendo anche certe specialità sport  non solo a punto folkloristico o curiosità sotto i riflettori ogni 4 anni.

Le federazioni sportive varie si sono presentate in ordine sparso, qualcuna convinta, altre andiamo a vedere se…, alcune non pensandoci nemmeno di sprecare risorse e trofei europei che potrebbero essere più lucrosi in altra sede e forma.

Comunque, al di là dei soliti limiti umani e affaristici, l’impianto dei giochi in queste due settimane sembra tenere, considerando che è una “prima volta”,. Gare a discreto livello, anche se in molte gli azeri chiaramente ci investono l’apice di una carriera e le medaglie vanno di conseguenza. Una organizzazione che tiene e anche una discreta attenzione dei media, magari quaggiù sempre più rivolti ai sussurri profumati ma inutili del calcio mercato, del tour  imminente e delle vergogne di un calcio sempre più zombie, etc etc, ma comunque, anche a Baku, bene o male, sul pezzo. Ecco, una discreta prima prova, esito che in questi tempi non è male. Il resto lo farà il futuro. Quel futuro che è già qui…”Non vi sono garanzie che i Giochi europei del 2019 saranno in grado di attirare un numero sufficiente di atleti di alto livello", si è giustificato il governo Olandese, rinunciando ai giochi del 2019, già assegnati.

Al di là del “non lo sapevate prima?” la richiesta è lecita e la risposta sarebbe possibile dando ai giochi un senso reale, ad esempio quello di Europei assoluti di specialità o la sostanza di veri e propri “trial” per le successive Olimpiadi. Mentre la federazione internazionale dichiara di avere candidature alternative, il nodo sostanziale resta. Per rendere interessanti i giochi ci vorranno passi indietro nel potere delle singole federazioni, con la cessione dei diritti assoluti delle singole manifestazioni continentale e l’interesse del grande capitale. Ci sarà? La risposta a breve. Per ota complimenti all’Azerbaigian, molto più capace di coraggio di tante nazioni europee sportivamente e finanziariamente, stantie. Noi Roma 1960 lo stiamo mostrando ancora ad esempio di un valore, altri lo stanno cercando.