Parma: la crisi infinita
Continua senza sosta la crisi nera del Parma

I tifosi del Parma non possono certo definirsi contenti della difficile situazione in cui sta navigando la società: seconda vendita in pochi mesi e giocatori in rivolta con la proprietà.
Dopo la gestione Tommaso Ghirardi, che ha lasciato il club in pessime condizioni, con milioni e milioni di debiti da sanare, la società era stata inizialmente venduta ad una cordata russo/cipriota guidata da Taci con presidente l'albanese Codra. Purtroppo però le scadenza erano molteplici ed i soldi da sborsare erano forse troppi, più di quanto si erano immaginati, difatti dopo pochissimo tempo il Parma Calcio è stato di nuovo messo in vendita ed acquistato dalla Mapi Group di Gianpietro Manenti.
Il nuovo proprietario promette di saldare i debiti e di pagare sopratutto tutti gli stipendi arretrati dei giocatori. La prima imminete scadenza da rispettare è alle porte, infatti entro il 16 febbraio devono essere pagati alcuni stipendi ma anche le varie imposte Irpef. Laddove non venisse rispettata questa prima scadenza la società rischia un'ulteriore penalizzazione in classifica, ma sopratutto la messa in mora da parte degli stessi calciatori gialloblu, che non prendono lo stipendio da mesi e giustamente vogliono avere chiarezza sul loro futuro e su quello della stessa società.
Questa prima trance di debito si aggira attorno ai 30 milioni di euro, che il nuovo proprietario dovrà sborsare senza sè e senza ma. Il buco però totale è ancora più spaventoso: sono infatti ben 197 i milioni, al lordo, di debito che devono essere risanati, per un netto di circa 96 milioni.
Manenti però si dice ottimista e dice di fidarsi di lui, questa volta tutte le scadenze verrano rispettate e verrà pagato tutto ciò che ci sarà da pagare. Si', perchè solo un folle, parole sue, si sarebbe messo alla guida di una nave che sta per affondare senza avere delle certezze concrete.
Riuscirà nel suo intento?