Caso Fiba Eurolega, la prima guerra mondiale dello sport
La lotta fra Fiba e club dissidenti nella pallacanestro è ormai diventato un caso spinoso, difficile, che potrebbe essere solo l’antipasto di quello che accadrà al calcio se l’Uefa non si evolverà costruendo tornei un po' meno moritocratici ma che comprendano la presenza garantita dei top club più ricchi o solidi

In queste ore la questione basket sembra assai spinosa, con la Fiba che di fatto sospeso 14 federazioni europee gettando nel caos il basket mondiale fino a mettere un punto di domanda sulla partecipazione olimpica di nazionali come la Spagna e la Lituania e impedire la eventuale partecipazione ad altre come l’Italia, fra l’altro in procinto di organizzare il Preolimpico e la Serbia, nelle stesse condizioni.
Gli antefatti sono noti: Fiba che si vuole portare a casa in toto in qualche modo i campionati fra club del vecchio continente, l’Uleb, vecchia organizzatrice, che chiaramente si oppone. A questo punto la Fiba si scaglia contro i club che hanno firmato la partecipazione triennale al torneo (al di là della classificazione nei vari campionati), per l’Italia Trento, Sassari e Reggio Emilia e oltre a loro anche contro le varie federazioni (14) ree di non punire i ribelli. La pena? Per tali federazioni la non partecipazioni agli Europei e, ancor più, alle Olimpiadi.
Questa la situazione ad oggi, inasprita da Fiba nelle ultime ore con il ventilato boicottaggio dei preolimpici italiani e serbo.
E’ chiaro che la situazione dovrà per forza riequilibrarsi,
in quanto non è credibile un basket mondiale senza nazioni come Spagna, Lituania, Grecia, Serbia, Croazia, Turchia,
Russia, Slovenia etc etc, ma lo stesso prevedere ora quale sarà la via d’uscita
oltre alla resa totale di una delle parti è difficile.
Le ragioni vere che si celano dietro la guerra sono note. Quelle di uno sport che muove tanto denaro e implica ormai che i club diventino aziende dalle dimensione finanziarie medie che non possono permettersi di stare lontano dai capitali di vari tornei continentali quando un anno, sportivamente, va storto.
Come il calcio? Già. proprio così. E Il basket anzi potrebbe essere la prova della battaglia ben più grossa che sempre approssimarsi nel gioco a 11, a meno di un aggiustamento dei tornei dell'Uefa in senso meno sportivo ma più storico, con ad esempio ammettere i vincitori di champions di diritto al nuovo torneo continentale.